Pagina:Le prose e poesie campestri....djvu/86

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70 le prose


Ma guardiamci dal far tali studj, come fatti vengono dalla più parte. Il chimico, il geometra potrebbe cessare d’esser uomo, e restar grande nell’arte sua. Ma non è così di quelle facoltà, le quali, se dallo spirito non cadon nel cuore, fanno più torto, che onore, a quello spirito, in cui rimangono. Quanti non insegnano la virtù, che sarebbero desolati d’averla imparata? guariscono tutti dalle false opinioni, fuorchè sè stessi? studiano nell’umana natura, giacchè bisogna pur disputarne, e mostrar d’intenderla: ma desideran veramente di conoscer sè medesimi? io credo teman piuttosto. Proponete ad un di costoro o d’esporre que’ paradossi, che dal Mondo verranno applauditi senza andarne persuaso egli, o di recare in mezzo quelle opinioni, di cui è intimamente convinto, con pericolo che il Mondo non gli batta le mani, egli sceglie il primo: non è il vero che gli sta a cuore, è la fortuna del libro suo.

Chi è colui? Un erudito. Non uscì dalla