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Capitolo XV.


La caccia ai fuggiaschi.


— Corpo di trecento corna di bisonte! Che siano stati uccisi da quelle maledette mitragliatrici che hanno la pessima abitudine di non distinguere gli amici dai nemici? Milord, spalancate gli occhi.

— Io guardare e non vedere vostri amici briganti.

— Mettetevi gli occhiali.

— Io non averli più.

— Ah, è vero! Ve li hanno presi i Sioux per accendere il fuoco sacro all’arca del primo uomo. Vi compiango, povero milord!

Sandy-Hook si avanzava attraverso l’accampamento sparso di cadaveri ancora caldi, guidando l’inglese ed una diecina di cavalleggieri.

Rimoveva ad uno ad uno i morti che le Gattling avevano foracchiato in modo orribile, e, come sempre, sagrava e bestemmiava.

— Donne.... fanciulli.... che massacro! Questi americani hanno la mano troppo pesante, corpo di mille bufali! Io, bandito, sarei stato più generoso.

Milord, vedete nulla?

— Io non trovare vostri amici briganti. —

Sandy-Hook aveva già rimossi più di cento cadaveri, quando un grido altissimo gli sfuggì.

— Eccoli, corpo.... era tempo! —

Dinanzi ad una vecchia tenda erano improvvisamente comparsi l’indian-agent ed i suoi tre compagni, i quali erano sfuggiti miracolosamente a quella pioggia di fuoco, mercè la precauzione che avevano avuto di gettarsi a terra e di cacciarsi sotto le pelli di bisonte.

Le palle delle Gattling, lanciate a mezza altezza d’uomo, li avevano risparmiati.

Il bandito balzò su un ammasso di donne che erano cadute coi loro