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188 EMILIO SALGARI

― E che cosa vorreste fare, mister John? Andare ancora in aiuto di quel selvaggio che non sa che cosa sia la riconoscenza? Lasciate che i lupi divorino lui, i cani e anche il morto.

— Siamo scorridori di prateria! — rispose fieramente l’indian-agent. — Quando un pericolo minaccia un uomo bianco, noi accorriamo sempre in sua difesa, sempre anche se è un bandito. Chi mi segue?

— Di corsa, John — rispose il signor Devandel. — Ti seguiremo tutti. —

E si slanciarono infatti tutti dietro a Devandel, compresi l’inglese e Sandy-Hook.

Gli spari si succedevano agli spari, ed i feroci ululati dei lupi rispondevano con un clamore infernale, coprendo i latrati dei cani.

Il conduttore di feretri si difendeva disperatamente, bruciando le cartucce delle sue due Colt con grande calma.

Anche fuggendo doveva mirare per abbattere il maggior numero di avversari.

Intanto i nostri sei uomini correvano sulla bianca pianura gelata, leggermente ottenebrata da un po’ di nebbia.

Oltrepassate altre due macchie, videro un centinaio e più di grossi lupi grigi che si accavallavano e si azzannavano ferocemente come se si disputassero qualche cosa.

Dinanzi a loro fuggiva la slitta con un continuo lancio di proiettili che il conduttore non cessava di regalare ai suoi inseguitori.

― Addosso a quelle bestiacce! ― gridò l’indian-agent.

Sei spari subito rimbombarono, formando quasi una sola detonazione.

I lupi, vedendosi assaliti alle spalle, si dispersero a destra ed a sinistra ringhiando e mostrando i denti, e allora i sei avventurieri videro, e ne stupirono, che i lupi si accanivano contro il feretro che il conduttore aveva gettato loro per salvare la propria pelle e quella dei cani.

— Ah, furfante! — gridò Sandy-Hook, vedendo pure che la slitta continuava a fuggire. — Ve l’avevo detto, signori miei, di abbandonare quell’uomo al suo destino. Vedete? Noi per la seconda volta esponiamo la nostra vita per salvarlo, ed il vile fugge lasciandoci nell’imbarazzo. Corpo d’un bufalo marcito, che non si lasci trovare da me!

— Ed avrete mille ragioni di dargli una lezione — disse il signor Devandel. — È un becchino canaglia!

— Lo linceremo! — disse Harry.

— Attenti! — gridò in quel momento Giorgio. — Ora i lupi se la prenderanno con noi. —

Quelle bestie infatti si erano riunite ed urlavano con maggior furore, minacciando un assalto.