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LE SELVE ARDENTI 69

Aveva la bocca spalancata e fuori gli artigli, ricurvi come quelli del gatti e duri quanto l’acciaio.

Si sa che un giaguaro può, con un solo colpo di zampa, come la tigre ed il leone, spezzare le reni perfino ad un bue e che, quantunque non sia di grandi dimensioni, possiede una tale forza, da trascinarsi via dei grossi vitelli saltando le stecconate dei corrals.

Sandy-Hook, che durante la sua vita avventurosa ne aveva affrontati parecchi nella bassa prateria, tentò di prevenire lo slancio e fece precipitosamente fuoco.

La palla portò via di netto un orecchio della belva, ma una tale ferita non poteva bastare a mettere fuori di combattimento un così robusto e coraggioso avversario.

— Indietro, Sandy! — gridò prontamente l’indian-agent, il quale si era subito accorto della mala riuscita di quel colpo di carabina.

Il bandito, che già stava in guardia, si gettò da una parte e proprio a tempo, poichè il giaguaro, un istante dopo cadeva precisamente nel medesimo posto che aveva occupato.

L’indian-agent con una mossa altrettanto fulminea descrisse un mezzo giro su sè stesso ed a sua volta sparò quasi a bruciapelo.

Il giaguaro, fulminato in pieno cranio, s’alzò un momento sulle zampe mandando un ultimo urlo, poi stramazzò per non più rialzarsi.

— Per tutte le code del diavolo! — esclamò Sandy-Hook.

Ecco un magnifico colpo che v’invidierò sempre, mister John. Ah, questi scorridori di prateria posseggono un sangue freddo veramente meraviglioso! —

Poi, vedendo che il pelame della belva continuava a fumare e che le pelli di bisonte correvano il pericolo di incendiarsi, assestò al morto un formidabile colpo col calcio della sua pesante carabina guernita d’una grossa lamina d’acciaio, per essere ben sicuro di non provare quelle terribili unghie.

— Pare che la sua anima se ne sia andata a tener compagnia alle pelli-rosse nel paradiso del buon Manitou! — esclamò.

— Vi pare, mister?

— Io credo che non risusciterà per ora, — rispose l’indian-agent.

— Allora gettiamolo nella rapida. Il suo pelame era più asciutto della nostra esca. —

I due avventurieri sollevarono la belva, la fecero passare attraverso la finestra della rotonda e la scaraventarono nella muggente cateratta.

Il corpaccio roteò due o tre volte in aria, poi scomparve in mezzo ad un nembo di spuma candida più della neve.