Pagina:Lettere autografe Colombo.djvu/154

Da Wikisource.
130 lettere autografe


Quando io mi partii da quivi per venire alla Spagnola, li piloti pensavano venire a mettere capo nella isola di San Giovanni; e ci trovammo in terra di Mago, che vi sono 400 leghe di più di quello loro giudicavano verso il Ponente. Respondano, se sanno dove sia il sito di Beragna? Dico che non ponno dare altra ragione nè conto, salvo che furono a certe terre dove vi era molto oro, e certificaronlo: ma per ritornarvi saria bisogno tornar a discoprirle come di prima; che il cammino è ignoto. Un conto e ragione di astrologia vi è, quale è certissima, e non si può errare. Chi la intende questo gli basti: a visione profetica si rassomiglia questo. Le navi delle Indie se non navicano salvo che a poppa, non è per la loro malfattezza, come alcuni vogliono, nè eziandio per essere molto grande. Li correnti terribili, insieme con il vento che ivi occorre, fanno che nissuno navichino di altra sorte, perchè in un giorno perderiano quello che avessino guadagnato: nè anco eccettuo caravelle, ancora che siano Latine e Portogallese, che per mali tempi si detengono alcuna volta sei e otto mesi in porto: nè è maraviglia, poichè in Spagna molte volte altrettanto accade.

La gente di che scrive Papa Pio Secondo1, il sito e segnali di esse, si è parlato, ma non delti cavalli, pettorali, freni di oro: nè è maraviglia alcuna, perchè ivi le terre della costa del mare non vi richiede cavalli, ma più presto pescatori; nè io vuolsi restarmi a cercare tali cose, perchè andava molto in fretta. In Cariai e in quelle terre di sua giurisdizione sono grandi incantatori e molto spaurosi: averianmi dato quanto avessi saputo addimandare, perchè non vi fussi restato un’ora. Quando

  1. Cosmographia, seu Historia rerum ubique gestarum locorumque Descriptio, cap. X.