Pagina:Lucifero (Mario Rapisardi).djvu/240

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lucifero

265Noi terrem contro al fato erte le fronti.
    D’imbelli anime è stanza
La terra; e noi teniam su l’alme il piede:
A te il ciel manca; a noi la terra avanza.
    Più che astuti noi siam, cieco è chi crede;
270Cada Saturno o Gèova,
Mai non cadrà dal petto uman la fede!

voce di santi.


                O misera e fugace
            Vita dell’uom, che speri?
            Non ha vittoria e pace
            275Questo agitato vortice
            Di affanni e di piaceri.

                Come in silice abietta
            Prigioniera scintilla,
            Così l’anima, eletta
            280A miglior sorte, ascondesi
            Ne la mortale argilla.

                Dio ve la chiuse; al solo
            Cenno del suo pensiero
            Ella discioglie il volo,
            285Mesce il suo raggio all’iride
            Del sempiterno Vero.

                Soffriam: della romita
            Alma, che piange e crede,
            Cibo, lavacro e vita
            290Son la speranza eterea,
            Là Carità e la Fede.

voce di diavoli.


    Che val pascer di vuote
Fuggitive speranze il cor digiuno?
Navigar co’l desio regioni ignote
295Derelitti nocchieri all’aer bruno?



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