Pagina:Luigi Novarini-Alchimia spirituale.djvu/8

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mia, che non inganna chi l’esercita; ma porge più di quello, ch’essa prometta. Per nome di premio nulla chiedo; ben d’una borsa vuota da cor generoso, non datami, ma solo dal benigno Dio pregatami, cioè di una mente in tutto vacua d’affetto alle cose terrene, farò tanto contento ed obligato, ch’io lo stesso per tali farò, come per quelli, che in così fatta Alchimia s’esercitaranno. I precetti di quest’arte saranno tanto più facili, quanto più frequentati. Si tratta in essa d’acquistar tesori, che havranno eternamente à durare: Onde non è il dovere, che quì manchi quella diligenza o studio, che negl’acquisti delle cose terrene de’ quali presto mancano, tutta volta mancar non suole. Faccia il Sig. che chiunque l’importanza di quest’Alchimia conosca in modo, che doppo la cognizione l’esercizio ne segua.