Pagina:Memorie per servire alla vita di Dante Alighieri.djvu/51

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nale1. Ma siccome un altro Jacopo si conta fra i discendenti del divino Poeta, al quale parimente piacque il coltivare le muse, quindi è che a buona equità non è punto facile il distinguere le composizioni in verso dell’uno, e dell’altro, se pure d’ambedue alcuna ne resta. Il nostro Jacopo, che forse attese a buoni studj sotto Paolo dell’Abbaco eccellente astronomo de’ suoi tempi2, ebbe successione, trovandosi aver generato fra gli altri un Bernardo3, e donna Alighiera, che fu moglie d’Angiolo di Giovanni Balducci, e che vedovando viveva nel 1403.4. Gab-

    sario sarebbe che si potessero fare più esatte ricerche nelle pubbliche, e private librerie.

  1. I compilatori del Vocabolario della Crusca nel citare questo componimento vol. VI. pag. 34. si servirono di un testo a penna, che fu di Bernardo, poi del conte e canonico Bostico Davanzati, quindi del canonico Gabbriello Riccardi che era di vecchi codici diligente raccoglitore. Il Lami nel catalogo dei manoscritti Riccardiani pag. 22. riferisce altri testi, che si conservano nella libreria della famiglia, cioè nel banco O. 1. n.° XVI, in fogl. n.° XIX. n.° XX, n.° XXIII. in fogl. e nel banco O. 11 n.° 11. in 4.° ne’ quali è il mentovato capitolo senza suo nome.
  2. Il Crescimbeni nel vol. III della Storia della volgar poesia pag. 130. riferisce un sonetto d’Jacopo scritto a Paolo dell’Abbaco, il quale comincia:

    «Vedendo il ragionar di l’alto ingegno
    «Che rende lume nel vostro intelletto
    «Per mio caro maestro io v’ho eletto,
    «E come a padre, a voi ricorro, e vegno.

    Questo morì a dire del Mazzucchetti degli scrittori d’Italia vol. 1. P. 1. pag. 17. nel 1366. incirca: ciò potrebbe ad alcuno far sospettare, che veramente d’Jacopo non sia il detto sonetto, o almeno che egli fosse anzi amico, e coetaneo di Paolo, ma non mai discepolo, e di questo sentimento sono ancor’io.

  3. Spogli del capitan della Rena.
  4. Il più volte citato Dei mi ha data contezza del seguente contratto preso dai libri delle gabelle lib. A. 54. pag. 3. «1403. domina Aleghiera filia olim Jacobi Dantis de Aldighieris et uxor olim Agnoli Joannis Balducci Populi S. Fridiani de Florentia, pro se, et quo nominaverit emit bona per instrumentum rogatum a ser Antonio Chelli sub die 6. februarii 1403. a fratre Marco sindaco fratrum Sanctae Mariae del Carmine pro £22. Vi è stato chi in questa memoria ha letto in vece di Balducci, Baldocci.