Pagina:Nicarete ovvero La festa degli Alòi.djvu/44

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Nicarete.

Di che?

Tucrito.

Del bene che egli ha fatto a me, e della eccellente idea che egli ha avuto di lasciarti esser mia (a Protomaco) Ma guarda com’è bella!... Nicarete!... Vien qua... (a Protomaco) Con permesso. (bacia Nicarete)

Protomaco.

(con indifferenza forzata)

Oh!... fa pure... se io devo...

Tucrito.

No, no, resta. Con te non facciam complimenti. Non è il caso. E poi, — n’è vero, Nicarete? — se la felicità nostra la dobbiamo a lui, egli ha ben dritto di esserne testimone...

Nicarete.

Senza dubbio.

Tucrito.

E di vedere co’ suoi occhi, che sappiamo apprezzare tutto il valore del benefizio... Noi dobbiamo dargliela al suo cuore questa dolce soddisfazione. Non ti sembra?...

Nicarete.

Ma certo!...