Pagina:Non più illusioni (Carpi).djvu/24

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In difetto di questi requisiti e di questi mezzi di azione mal si avviserebbe una nazione di poter tenere alta la propria bandiera, e d’influire nei consigli di Europa. «I tuoi ragionari, disse Lisandro ad un Megarese, uopo avrebbero di una buona e ben forte città.» Può un uomo piegare il capo all’avverso destino; ma una nazione giammai, ed a questa sola condizione può ammettersi l’assioma della signora di Staël, che le nazioni non indietreggiano.

Si diano gli italiani ai forti studii in tutti i rami dello scibile, fosse anche, per ora, nei modi concitati che esigono le urgenze del gran dramma che si svolge sotto i nostri occhi e per opera nostra, ma studino pur sempre colla mano sull’elsa della spada. Sieno guerreschi persino i loro passatempi, ed in tutti i comuni, nei mercati e nelle fiere vi sieno per giuoco, con premii a cura dei municipii, i bersagli, come vidi praticarsi presso nazioni belligere.

Egli è poi d’incontestata urgenza il far penetrare in tutti i modi nelle masse il sentimento della nazionalità affinchè s’insinui in esse l’altero senso del famoso — Civis Romanus sum — oggidì vivo e spiccato anche fra gli uomini più ignoranti ed ignorati della Francia, dell’Inghilterra e della Spagna, pel solo effetto di essersi costituiti da secoli in nazionalità distinte e compatte. «Sia il catechismo nazionale, suggeriva Romagnosi, comune tanto al parroco, al missionario, al vescovo, quanto al maestro, al professore, all’accademico; si animi e si premii la segnalata ed attiva istruzione1

  1. Romagnosi, Scienza delle Cost., teoria gen., § 79.