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prologo. 33

che la virtù per voi è l’ignoranza del vizio. Ditelo una volta che per voi, quando la benedetta ignoranza se n’è andata, non c’è altro rimedio che l’isolamento, l’infibulazione e les maudits engins, fermoirs ecc. vituperati dal signor di Brantôme.

Audio quid veteres olim moneatis amici:
Pone seram, cohibe. Sed qui custodiet ipsos
Custodes? Cauta est, et ab illis incipit uxor1.

La verità vera è che siamo tornati alla battaglia dei romantici e dei classici, (c’è anche l’avvocato Stoppani di Beroldinger2) con que-

  1. GiovenaleSat. VI.
  2. Vedi nell’Emporio Pittoresco, Anno XV (1878, n. 714) il seguente sonetto ideale:

            Odi, canzoni, satira, stornello,
        Che siete or voi per quella Diva ascrea,
        Che improntata di Vero, e fida al Bello,
        Dalla Grecia nel Lazio si spandea?

            Scordate d’Ugolino e di Sordello
        Il gran cantor, che ai secoli schiudea
        Quel dritto senno, a Libertà fratello,
        Onde il Vivo a Staglien fra noi splendea.

            Levaste a realtà novello altare;
        La fiaccola febea, pura, divina,
        Spegnendo tra l’asfite lupanare.

            Con questa ippocrenea tetra piscina,
        Castalie dive, andatevi a celare,
        Schife del lezzo, che v’ammorba e inquina.


    In questa edizione ho dovuto lasciare tutto quel che stava nella prima, ma avrei lasciato