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142 le due aquile



iii


E l’uccellaccio posa sopra il ciglio
dell’alta rupe; e sente che s’abbassa
14la rupe sotto l’uno e l’altro artiglio.

Tacito va, tacito viene, passa
con le grandi ali. Tronchi d’agrifoglio
17e d’oleastro porta getta ammassa.

Ora il bisbiglio e il fievole gorgoglio
si fa rumore, giù di balza in balza
20divien fracasso, giù da scoglio a scoglio...

Tutta s’apre la fulva aquila, s’alza...


iv


S’alza a vedere; tra le nubi e i venti
s’adagia in cielo. Nelle valli brune
24vede gettarsi i botri ed i torrenti.

Vanno con un feroce urlo comune,
chi qua chi là. Scendono ciechi al piano,
27portano massi, travi, alberi, cune.

Hanno la cupa voce d’uragano
e di valanga; ed il fragor con loro
30rapido va, ma non è mai lontano.