Pagina:Odi di Pindaro (Romagnoli) I.djvu/164

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AD AGESIA FIGLIO DI SOSTRATO

VINCITORE COL CARRO GUIDATO DA MULE IN OLIMPIA


I


Strofe

Sostegno al saldo atrio del talamo, confitte voglio auree colonne,
sí come per fulgida reggia:
da lungi visibile dev’essere il fronte
dell’opera impresa. — Se un uomo vincesse le gare in Olimpia;
se in Pisa dell’ara di Giove fatidica fosse ministro;
se lui Siracusa la illustre dicesse suo figlio: che lode,
che inno dei suoi cittadini potrebbe tal uomo evitare?


Antistrofe

Or sappia il figliuolo di Sòstrato che cinto è il suo piede beato
da tale calzare. — Né in terra
né in curvi navigli pregio hanno virtudi,
se immuni da rischi; ma tutti rammentan gl’insigni travagli.
Agesia, e a te addicesi il motto, la giusta sentenza, che Adrasto
per Anfïarào, pel profeta figliuolo d’Iclèo, pronunciava,
quel giorno che lui con le fulgide cavalle la terra inghiottí.

Pindaro - Le Odi, I - 9