Pagina:Odissea (Pindemonte).djvu/136

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libro quarto 121

Cui fan corona insidïosa intorno
I cacciatori, che a temere impara,995
E in diversi pensier l’alma divide:
Tal fra sè rivolvea cose diverse,
Finchè la invase un dolce sonno. Stesa
Sul letto, e tutte le giunture sciolta,
La donna inconsolabile dormia.1000
     Allor la Dea dall’azzurrino sguardo
Nuova cosa pensò. Compose un lieve
Fantasma, che sembrava in tutto Iftíma,
D’Icario un’altra figlia, a cui legato
S’era con nodi maritali Eumélo,1005
Che in Fere di Tessaglia avea soggiorno.
Questa Iftíma inviò d’Ulisse al tetto,
Che alla Reina tranquillasse il core,
E i sospiri da lei sbandisse, e il pianto.
Pel varco angusto del fedel serrame1010
Entrò il fantasma, e, standole sul capo,
Riposi tu, Penelope, dicea,
Nel tuo cordoglio? Gl’immortali Dei
Lagrimosa non voglionti, nè trista.
Riederà il figliuol tuo, perchè de’ Numi1015
L’ira col suo fallir mai non incorse.
     E la Reina, che dormia de’ sogni
Soavissimamente in su le porte: