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166 odissea

Non men, che al buon, felicità dispensa,
Mandò a te la sciagura, e tu da forte270
La sosterrai. Ma, poichè ai nostri lidi
Ti convenne approdar, di veste, o d’altro
Che ai supplici si debba, ed ai meschini,
Non patirai disagio. Io la cittade
Mostrarti non ricuso, e il nome dirti275
Degli abitanti. È de’ Feaci albergo
Questa fortunata isola; ed io nacqui
Dal magnanimo Alcinoo, in cui la somma
Del poter si restringe, e dell’impero.
     Tal favellò Nausíca; e alle compagne,280
Olà, disse, fermatevi. In qual parte
Fuggite voi, perchè v’apparse un uomo?
Mirar credeste d’un nemico il volto?
Non fu, non è, non fia, chi a noi s’attenti
Guerra portar: tanto agli Dei siam cari.285
Oltre che in sen dell’ondeggiante mare
Solitarj viviam, viviam divisi
Da tutto l’altro della stirpe umana.
Un misero è costui, che a queste piagge
Capitò errando, e a cui pensare or vuolsi.290
Gli stranieri, vedete, ed i mendichi
Vengon da Giove tutti, e non v'ha dono
Picciolo sì, che lor non torni caro.