Pagina:Odissea (Pindemonte).djvu/207

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192 odissea

Sonno m’abbandonò. Vidi le ancelle
Della tua figlia trastullar su l’erba,370
E lei tra quelle, che una Dea mi parve,
E a cui preghiere io porsi; ed ella senno
Mostrava tal, qual non s’attende mai
L’uom da una età sì fresca, in cui s’abbatta,
Perchè la fresca età sempre folleggia.375
Ella recente pan, vino possente,
Ella commodo bagno a me nel fiume,
Ed ella vesti. Me infelice il fato
Render potrà, ma non potrà bugiardo.
     Ed Alcinoo repente: Ospite, in questo380
La mia figlia sfallì, che non condusse
Te con le ancelle alla magion, quantunque
Tu a lei primiera supplicato avessi.
     Eccelso eroe, non mi biasmar, rispose
Lo scaltro Ulisse, per cagion sì lieve385
La incolpabil fanciulla. Ella m’ingiunse
Di seguitarla con le ancelle; ed io
Men guardai per timor, che il tuo vedermi
T’infiammasse di sdegno. Umana, il sai,
Razza noi siamo al sospettare inchina.390
     Ed Alcinoo di nuovo: Ospite, un’alma
Già non s’annida in me, che fuoco prenda
Sì prontamente. Alla ragione io cedo,