Pagina:Odissea (Pindemonte).djvu/611

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230 odissea

Questo certame si conduca a fine.
     Melanzio accese un instancabil foco,220
E con pelle di sopra un seggio pose.
Poi di bianco, e indurato adipe massa
Grande, e tonda recò. L’arco unto, e caldo
Piegar tentaro i giovani. Che valse,
Se lor non rispondean le braccia imbelli?225
Ma dalla prova s’astenean finora
Eurimaco, ed Antinoo, che de’ Proci
Eran di grado, e di valore, i primi.
     Usciro intanto del palagio a un tempo
Il pastor de’ majali, e quel de’ buoi,230
E Ulisse dopo. Delle porte appena
Fuor si trovaro, e del cortil, ch’ei, dolci
Parole ad ambi rivolgendo, Euméo,
Disse, e Filezio, favellar degg’io,
O i detti ritener? Di ritenerli235
L’animo non mi dà. Quali sareste
D’Ulisse a pro, se d’improvviso al vostro
Cospetto innanzi il presentasse un Nume?
Ai Proci, o a lui, soccorrereste voi?
Ciò, che nel cor vi sta, venga sul labbro.240
     O Giove padre, sclamò allor Filezio,
Adempj il voto mio! L’eroe qua giunga,
E un Nume il guidi. Tu vedresti, o vecchio,