Pagina:Odissea (Pindemonte).djvu/688

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libro vigesimoquarto 307

D’ispido circondar muro campestre,
S’eran rivolti; e precedeali Dolio.295
Sol trovò il genitor, che ad una pianta
Curvo zappava intorno. Il ricopria
Tunica sozza, ricucita, e turpe:
Dalle punture degli acuti rovi
Le gambe difendevangli schinieri300
Di rattoppato cuojo, e le man guanti:
Ma berretton di capra in su la testa
Portava il vecchio; e così ei la doglia
Nutriva, ed accrescea nel caro petto.
Tosto che Ulisse l’avvisò dagli anni305
Suoi molti, siccom’era, e da’ suoi molti
Mali più ancor, che dall’età, consunto,
Lagrime, stando sotto un alto pero,
Dalle ciglia spandea. Poi nella mente
Volse, e nel cor, qual de’ due fosse il meglio,310
Se con amplessi a lui farsi, e con baci,
E narrar del ritorno il quando, e il come,
O interrogarlo prima, e punzecchiarlo
Con detti forti, risvegliando il duolo,
Per raddoppiar la gioja; e a ciò s’attenne.315
Si drizzò dunque a lui, che basso il capo
Tenea, zappando ad una pianta intorno,
E, Vecchio, disse, della cura ignaro,