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L'AJA. 237

faccende di casa, a governar la famiglia, ad educare i figliuoli. È nello stesso tempo amico, padre, direttore spirituale, maestro, economo, medico, avvocato. Ama la natura modesta, i giardini, i prati, adora sua moglie, lavora, è soddisfatto di sè e degli uomini, e vuole che tutti sian contenti come lui. Le sue poesie si trovano in tutte le case olandesi, accanto alla Bibbia. Non c’è capanna di contadino nella quale il capo della famiglia non ne legga qualche verso ogni sera. Nei giorni di dubbio e di tristezza tutti cercano e trovano un conforto nel loro vecchio poeta. Egli è l’amico intimo del focolare, il compagno assiduo dell’infermo; il suo è il primo libro sul quale si avvicinano i volti dei fidanzati; i suoi versi sono i primi che legge il bambino e gli ultimi che pronunzia il nonno. Nessun poeta fu più amato di lui. Ogni olandese sorride a udir rammentare quel nome, e non v’è straniero che sia stato in Olanda, il quale non lo pronunzi con un sentimento di simpatia e di rispetto.


Il terzo, Bilderdijk, nato nel 1756, morto nel 1831, fu uno dei più meravigliosi intelletti che siano mai apparsi nel mondo. Poeta, storico, filologo, critico, astronomo, chimico, medico, teologo, antiquario, giureconsulto, disegnatore, incisore, uomo inquieto, vagabondo, capriccioso, violento, la sua vita non fu che un’investigazione, una trasformazione, una battaglia perpetua del suo vastissimo ingegno. Giovanetto, e già poeta famoso, lascia la poesia, si getta nella po-