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UTRECHT. 329

strozza, e gridando aiuto con quanta voce ha nella gola, gli martella la testa di formidabili colpi. Accorrono i camerieri, i ciambellani, gli aiutanti di campo, il prefetto di palazzo colle spade e coi lumi, e vedono.... il Grande Napoleone e il povero servitore, in camicia tutti e due, in mezzo a uno scompiglio di casa del diavolo, che si guardano a vicenda, l’uno in atto di profonda meraviglia, e l’altro in atto di preghiera supplichevole, come in una pantomima da teatro. Si sparse la voce dell’avvenimento nella città, in Olanda, in tutta Europa; come sempre, la notizia si alterò propagandosi; si parlò d’un attentato, d’una congiura, dell’assassinio consumato, di Napoleone seppellito, dell’universo sconvolto.... e di tutto questo scombussolío fu cagione un cattivo desinare d’un servitore.


Ma il principe che lasciò più ricordi in Utrecht fu Luigi XIV. A Utrecht, dicono i Francesi, si va per vedere il rovescio della medaglia del Gran Re; e questo rovescio della medaglia è la guerra del 1670, durante la quale egli fece un lungo soggiorno in quella città.

Sul rovescio della medaglia di Luigi XIV sta scritta una delle pagine più gloriose e più poetiche della storia d’Olanda.

La Francia e l’Inghilterra si alleano per conquistare l’Olanda. Per quale ragione? Non ci sono ragioni. Agli Stati Generali che domandano un perchè, i ministri del re di Francia rispondono allegando