Pagina:Opere di Procopio di Cesarea, Tomo III.djvu/106

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96 GUERRE GOTTICHE

poi oltre il fiume sorge un alto colle1 sopra cui abantico esistevano tutti i molini della città, essendo che l’acqua trasportata con forza grandissima per un alveo artefatto sino alla sua cima precipita quindi con veemente impeto al basso. Laonde gli antichi abitatori impresero a circondare di muro il poggio e l’opposta riva del fiume, acciocchè non potesse il nemico di leggieri o far danno ai molini, ovverosia, valicata la corrente, rendersi alla cittadinanza molesto. Quivi poscia unite le ripe del fiume con un ponte divisarono estendere di là da esso la cinta, e fabbricate nell’opposto suolo molte case ebbero quelle acque per entro delle porte; ma basti il detto su tale argomento.

II. I Gotti muniti di ben profonde fosse i loro campi trasportarono la terra scavata nel lato interno erigendovi un alto argine, e conficcativi gran numero di acutissimi pali fortificarono ognuna di quelle stazioni tanto, quanto sogliono esserlo i battifolli de’ castelli. Ora alle truppe situate nel campo di Nerone era preposto Marcia, il quale, di ritorno già co’ suoi dalla Gallia, aveavi piantate le tende, e gli altri erano subordinati a Vitige di stanza nel sesto, avendovi in tutti un particolar comandante. Eglino adunque disposte così le forze loro tagliano dal primo all’ultimo gli acquidotti acciocchè non possa la città trarne goccia d’acqua,

  1. Monte Vaticano, nome derivatogli dalla parola Vaticinium, conciossiachè da questo colle rendevansi gli oracoli quando esso appartenea agli Etruschi di Veia, ai quali fu tolto da Romolo. Quivi era il circo di Nerone.