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100 GUERRE GOTTICHE

le campagne e quanto aveavi d’intorno, gravemente commosso mal suo grado pativa d’essere non colpevole assediato e caduto in sì orrenda sciagura. Laonde i cittadini venuti a lega tra loro inveivano alla scoperta contro il duce, aggravandolo di avere intrapreso quella guerra con forze minori delle occorrenti all’uopo, ed eguali rimproveri erangli pur fatti dai padri della curia, detta con altro vocabolo senato. Pervenute adunque coll’opera de’ fuggitivi tali querimonie all’orecchio di Vitige, e’ per vie più inasprirne gli animi, sperando produrre là entro grandi sconvolgimenti, inviò a Belisario ambasciadori con Albis1, i quali fattiglisi innanzi presente il senato e tutti i duci dell’esercito, proferirono queste parole: « I nostri proavi, o condottiero, posero alcune distinzioni tra’ nomi delle cose, e n’è forza ridirne qui una, quella che havvi da temerità a fortezza; sendo che gli animi nostri abbandonandosi alle instigazioni di colei precipitano vergognosamente ne’ pericoli, questa in cambio riporta lode grandissima di virtù; nè può a meno che l’una delle due ti spignesse contro a noi, e quale si fosse ora cel manifesterai. Conciossiachè ove tu, o uomo illustre, guernito dello scudo della fortezza imprenda a guerreggiare i Gotti hai pronto il mezzo di comprovarlo, campeggiando il nemico sotto queste mura e presso degli occhi tuoi. Se al contrario armato di audacia insorgesti a nostro danno, vivi pur

  1. Altri scrive Salem, ed il Cousin fa menzione de’ soli ambasciadori.