Pagina:Opere di Procopio di Cesarea, Tomo III.djvu/21

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LIBRO PRIMO 13

nendone il patrimonio nel fisco. Trascorsi pochi giorni dalla terribile esecuzione, messa dai famigliari sul desco mentre e’ cenava la testa d’un grosso pesce, in lei parvegli scorgere quella di fresco spiccata dall’imbusto di Simmaco, la quale col bieco ed orribil suo cipiglio e coll'addentarsi del labbro inferiore pigliato avesse la sembianza di chi gravemente minaccia. Spaventato il re dal tremendo prodigio, e gelatogli fuor misura il sangue nelle vene corre tosto al suo letto, e fattovi distender sopra qualche numero di coltri, vi si tenne avvolto. Narrò poscia l’occorsogli ad Elpidio medico piangendo la commessa scelleraggine contro que’ due; e tal crebbe a cagione di ciò l’afflizion sua e l’ambascia, che non guari dopo mancò ai vivi; fu questa la prima ed ultima ingiustizia di che si contaminò negli animi de’ sudditi, e vi cadde profferendo la mortale condanna, fuor della propria consuetudine, senz’aver prima ben ponderato le accuse.


CAPO II.

Il pargoletto Atalarico successore del morto re dalla genitrice Amalasunta, commendatissima donna, fidato a’ precettori acciocchè attenda agli studi — La regina ne ha biasimo dai Gotti, odiatori d’ogni sapere. — Sua costanza e prudenza nello sventare una loro congiura.

I. Passato di questo mondo Teuderico ebbe il trono Atalarico (nè dopo gran tempo Giustiniano imperò in Bizanzio) nato di una sua figliuola ed in allora, d’anni otto appena, sotto la tutela della vedova geni-