Pagina:Ordini di cavalcare (1571).djvu/216

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 & la uessaca, prlpil ricettacolo, e uasu di essa orina. fS(e u’ha dubbio, che, se come è il calor uitale, è l’humido nutritiul ; cosi il succo, e’l freddo qualità di diretto contrariesion causa all’animale di morte. Pulissi la seconda di queste indissi lsitilni chiamare indigestione ; percioche nasee da siluerchil cibo, & per lasuprabondanza difficile ad essar digesto. La onde, estendo impedita la uirtu naturale dalla freddezza, & imbecillità di quel membro , si che nonpuò attendere alla digestione, produce stasimi, tormenti, e doglie eccelsine. E' causiata l’ultima da conuersione, o aggiramento dell’intestino, il quale non s’euacuando in termine conueneuole}per essar da natura molto delicato, esiottile, molto pa-tisice, & molto affanna l’animale; & le piu uolte cosi asoramente} che gli da la morte. Questa insiermità} cagionata da uento} iui raccolto} è detta in greco Co lica : & delle sue qualità partecipa il dolore Iliaco} o del fianco. Conciosia che sion differenti fidamente nella riuolution del budello ; e nel rimanente conformi, procedendo ambedue da uentosità, da siccità, e da freddo apprese. Plrge altresì passatone il morse d’un uerme} che in quel luogo si crea de gli humori corrotti. Chiamasi Stranguria, o Stranguiglia l’ultimo di questi tormenti, ch’è doglia della uessaca per impotenza di orina. & è nln sello il cauallo, ma l’huomo ancora da cotal mlrbl annoiato: ne’ quali raccogliendosi insieme in essa uesiica le piu grossa e terrene parti, le pietre producono, che tanti cruciati recano a corpi. Generasequesta nel cauallo, c’habbia un’herba mangiata, la qual, si come la manna, nasee di rugiada o d’aria piouuta. Perche ricercando l’uno e l’altro di questi morbi, che sia la natura eccitata ; stimasi buona clsia l’inseagna mento de’ fianchi : come che non si biasimi quel delle tempie, per la quale può trarsi fuori l’essalatione, e’l grossa uapore, mandato all’in su da ritenuti eserc-menti. Indicio dellaprima indissi osetione sia il mormorar de’ budelli, e lo sten-desse che farà il cauallo, soessao leuandosi , & co’ piè pestando il terreno. Ma, poi che gli haurai tratto sangue, gli farai una supposta cln mele, lglil, e sede : indi a riplseare il porrai in commodo letto, e caldo. Indicil dell’altra surte di questo male ti darà il ueder, ch’ei torca la coda, mostri languidezza, e batta i polsi, come il caual da sabre assalito. Pertanto, trattogliprima sangue dal le nasiche, e dai fianchi, glifarai un cristiere d’acqua di remlla cln declttil-ne d’herba di muro ; & posai a daraigli a ber del fiero di Capra con declttilne di mercorella .'facendolo poi passaeggiare, accioche per tal mlumento, & agita-tione siglmbri quelsireddore, che in quei luoghi s’èplsto, e so rema fuori f humor catti uo, rifu egli andò il calor naturale. Et, conciosia che, si come già s’è detto da noi, disseccandosi quella materia raccolta il corsa deli orina impedisee; di che sente il cauallo cosi acerbo tormento, che sigitta in terra, e si leua, come che tuttauiasicaccigli esicrementisuori : pure perseouuenire alla natura piupron tamentelodo} che si salassa prima ne’fianchi} & indi nel dolse .E dlpl questo parmi, che gli giouerà assai, se, presa una candela di cera sottilissima, e lun-

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