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134 | parte prima |
Stato Maggiore — il quale, quando vide il suo comandante a terra, circondato da una selva di bajonette, si slanciava in suo soccorso, seguito dal bravo trombettiere Astesiano.
Intorno a quest’episodio il Galignani’s Messenger in data del 4 giugno, stampava:
“Il giovane ufficiale avendo trovato il colonnello tra i feriti, lo collocò su un cavallo vagante, e lo guidò verso le nostre linee che avanzavano. Disgraziatamente pel povero Morelli, essi passarono presso un fanatico tirolese che giaceva al suolo gravemente ferito. Costui, come i cavalli avanzavano lentamente, in un impeto di furore si precipitò sul Morelli colla bajonetta, aprendogli una mortale ferita nella schiena; ferita della quale morì. Il colonnello Morelli era uno dei più bravi ufficiali dell’esercito piemontese, e il giovane Medici è degno di stargli a paro. Esso, il Medici, ebbe due cavalli uccisi sotto di lui durante l’azione, e fu tosto decorato della medaglia d’argento al valor militare.„
Questo articolo del giornale inglese va così modificato:
Il giovane ufficiale trovò il colonnello in un campo di grano, con una ferita al ventre dalla quale uscivano gl’intestini. Pareva morto; ma un lieve tremito avvertì il Medici che il suo comandante viveva ancora.... e pensò di trasportarlo altrove. Tanto più che da una parte e dall’altra, cacciatori tirolesi e Chasseurs-à-pied francesi, dopo la carica eseguita dalla cavalleria piemontese si davano, in quel momento, l’ultimo e nutrito saluto.... a fucilate.
Il Medici tentò allora di sollevare, da solo, il corpo del colonnello; ma questi, aperti gli occhi, e accortosi dell’ufficiale che gli stava vicino, gli disse a stento:
— No.... mi lasci qui.... soffro troppo!.... Mi dica soltanto com’è finita.... Mi dica quanti abbiamo di morti e feriti....
Tacque; poi, dopo uno sforzo supremo, vedendo il Medici in pericolo: