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il tricolore 5


Allora, a Genova, quando il 24 marzo s’inaugurò il Tricolore, un altro poeta, degno concittadino del Mameli, alla Bandiera italiana dedicava questo canto ispirato:

O sacro d’un popolo
   Sospiro, e preghiera,
   bella, o da secoli
   Attesa bandiera;
Vessillo temuto
   Di santa ragione,
   Tra il pianto,
   Tra i fremiti,
Col sangue cresciuto
   Di un’aspra tenzone;
   Alfine tu sventoli
   Sui nostri castelli!
   I di rinnovelli
   Dell’Italo onor!

Su! sventola, sventola
   O trino color;
   Di fede sei simbolo
   Di speme, d’amor.
   . . . . . . .
Segnal di vittoria
   Annunzia alle genti
   La spenta tirannide;
   Dei prodi redenti
   Annunzia la gloria.
Su! sventola, sventola
   O trino color;
   Di fede sei simbolo.
   Di speme, d’amor.

Noi pure oggi vi salutiamo commossi, o benedetti colori d’Italia, come vi abbiamo salutati — vittoriosi o vinti — da Novara a S. Martino, da Custoza a Mentana.... Fino là, dentro i gioghi insidiosi della terra africana, resa a noi sacra dal sangue dei nostri fratelli.