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54 penombre


Vi riposa la buona vecchierella
     Che mi seguiva, silenziosa e bella,
     Nei sogni a veleggiar,
     Coi freschi venti che l’infanzia spira,
     Spiaggie d’oro e di perle a imaginar.

E in lontananza sul vago oceano
     Del mio vïaggio tortuoso e strano,
     Più che le perle e l’or,
     Forse già quella santa indovinava,
     O bambinello, il tuo futuro albor!

E non nato ti amò, povera donna,
     E pensò di attaccarti alla sua gonna,
     Come si attacca un fior,
     E della sua celeste anima d’ava
     Farne rugiada benedetta ancor!

Ella è discesa nella fredda terra,
     E dal buio fatal che la rinserra
     Non sorgerà mai più:
     Prole di ignoti profanò la casa
     Che fu sua casa, e nostro tempio fu.

Ma non tutto esulò nel cataletto
     L’idolo mio; non vi inchiodâr l’affetto
     Dei bimbi, e la virtù!
     È la ricchezza, dalla creta evasa,
     Che renderemo all’anima lassù!

La ereditai per te, mio bambinello,
     Per farti buono, fortunato, e bello
     Di angelica beltà:
     Quella che vive dove l’uom non rode,
     E l’ugna d’Eva a graffiar non va.