Pagina:Periodi istorici e topografia delle valli di Non e Sole nel Tirolo meridionale (1805).djvu/16

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PERIODI ISTORICI.




Notizie dell’Anaunia de’ tempi antichi del Gentilesimo


C

Hiunque sieno stati i fondatori della Città; di Trento, i Reti, come vuole il Plinio, o i Galli, come pretende Giustino istorico, o, come è più verisimile, i Reti v’abbiano gettate le prime fondamenta, e i Galli l’abbiano ampliata, e ridotta a maggior dignità; è sentimento universale che l’Anaunia sia stata popolata di Toscani al tempo di Tarquinio il vecchio Re di Roma, quando una grande moltitudine di Galli scaricatasi sopra l’Italia obbligò molta gente Etrusca a cercarsi altro paese, e questa sotto la condotta di Reto si rifugiò entro i monti, che dal nome del condottiere riportarono il nome di Rezia. I Romani nelle conquiste, che negli ultimi due secoli della loro repubblica fecero sopra i Galli Cisalpini, e Transpadani, si estesero bensì fino a Trento, che a quel tempo apparteneva alla Gallia, ma nella Rezia non si spinsero per allora. E’ ben verisimile però, che in queste conquiste de’ Romani non pochi del Gallo popolo abborrendo gli artigli di quelle aquile trionfatrici sieno fuggiti a trovar luogo di libertà, e salvamento nell’Anaunia. Il linguaggio toscano nel suo fondo, ma corrotto da un’accento gallico, mi fa nascere quest’opinione.

Furono Druso, e Tiberio ne’ primi tempi dell’Impero di Ottaviano Augusto, che con formidabili eserciti sormontando i più difficili passi, che sembravano per natura insuperabili, e sconfiggendo genti famose per velocità, e ferocia, e rovesciando castella, e torri, penetrarono nella Rezia, e si stesero fino al Reno, e al Danubio.

Fu eretta in Roma una Lapida trionfale ad Augusto in perpetua memoria delle sue conquiste sopra le genti alpine con un’inscrizione conservata da Plinio, e fra queste genti la settima di numero è quella dell’Anaunia Naunes, o Genaunes.

Stefano Morcelli pubblicò in Roma l’anno 1787 un’erudita opera De stilo Inscriptionum Latinarum in quarto; riporta egli alla pag. 67. il trofeo d’Augusto, quale pretende avere confrontato colle migliori edizioni di Plinio.