Pagina:Periodi istorici e topografia delle valli di Non e Sole nel Tirolo meridionale (1805).djvu/50

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giunte. Per altro il Cardinale Bernardo Clesio per i suoi gravissimi impieghi alla Corte Cesarea non potè molto tempo risiedere in Trento: si deve però credere, che le rendite mensali le impiegasse in magnifiche fabbriche essendo stata da lui dilatata la residenza vescovile, ed erette chiese, sotto di lui selciate le contrade di Trento, e cangiato il corso del precipitoso torrente Fersina. Il di più dirà all’articolo di Castel Cles. Scrive il Pincio nel fine della sua Storia de’ Vescovi di Trento, che questo Principe raccomandava a’ suoi cortigiani la sobrietà, di non arrogarsi le cose altrui, la civiltà nella Corte, e che con esecrazioni non offendano il Signore, abuso pur troppo altrove tollerato.

Al Clesio successe Cristoforo Madruzzo li 2 Settembre 1539, che venne in seguito postulato a Bressanone, ed indi l’anno 1542 creato Cardinale. Sotto di lui fu incominciato il tanto celebre Concilio di Trento il dì 13 Dicembre 1545, il quale rese assai rinomata questa città. Intervenne ad esso come Legato Cesareo Sigismondo di Thunn, e prima che fosse transferito a Bologna tra Teologi ci furono i Carmelitani F. Joannes Maria Tridentinus, F. Antonius Fricius de Rovereto, e F. Bartholammæus de Rovereto, olim de Gardumo, come pure F. Ludovicus Athesinus minor conventuale. 1 Il Concilio fu restituito, continuò, e terminò; pure in Trento il dì 4 Dicembre 1563 sotto Lodovico Madruzzo, che per rassegna del Zio fatta l’anno 1549 a Cristoforo era succeduto, anch’esso Cardinale.

Grande contrasto ebbe Lodovico Madruzzo coll’Arciduca Ferdinando Conte del Tirolo per conseguire il possesso del temporale dominio. Scrive l’erudito Barbacovi, 2 che fu contrastata la superiorità temporale al Vescovo. L’Imperatore Massimiliano II. richiamò a se il possesso della sovranità controversa, e pose in Trento Amministratori Cesarei per governare il paese sino alla decisione della quistione, la quale per parecchi anni fu agitata nella dieta dell’Impero. Aveva l’Imperatore nella dieta di Spira l’anno 1571 proposta una nota di amichevole componimento, che porta ancora il nome di Notula Spirense: ma convien credere che le parti non si sieno acquietate; finchè il primo di Ottobre 1576 in Consilio Imperii sortì l’arbitraggio, con cui fu deciso, che il Vescovo essendo pronto a rinnovare verso l’Arciduca le convenzioni, ed obbligazioni contratte dai due Principi Vescovi antecessori Giovanni, e Giorgio, debba essere ristabilito nel possesso, e governo del Principato; ed in esso debba essere mantenuto sino alla decisione legittima della causa principale,cioè nel petitorio. Si obbligò il Vescovo Cardinale all’osservanza delle compattate con documento dato in Roma li 20 Aprile 1578; lo stesso fece il Capitolo li 3 Maggio, e l’ Arciduca nominò i suoi Commissarj per ricevere il giuramento delle compat-

  1. Martene Veterum Monumentorum Tom. VIII. negli atti scritti da Angiolo Massarello Secretario del Concilio, e da Giovanni Curtenbrosche.
  2. Osservazioni pag. 391.