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esusmaria, sciora luisa! 399

Luisa, inginocchiata accanto al letto, teneva gli occhi fissi alla fiamma. Una voce mormorò:

«Si muove.»

Ester, dritta dietro Luisa, scosse il capo. Il dottore spense il cerino. «Lana calda!» diss’egli. Luisa si precipitò fuori e il dottore riprese i movimenti delle braccia. Poi, quando Luisa ritornò con la lana riscaldata, egli da un lato, ella dall’altro si diedero a strofinar forte il petto e il ventre della piccina. Dopo un po’, vedendo il pallore, il viso contraffatto di Luisa, il medico fece segno ad una ragazza di pigliarne il posto. «Ceda, ceda» diss’egli perchè Luisa aveva fatto un gesto di protesta. «Sono stanco anch’io. Non è possibile.» Luisa scosse il capo senza parlare continuando l’opera sua con energia convulsa. Il dottore alzò silenziosamente le spalle e le sopracciglia, cedette il proprio posto alla ragazza e ordinò ad Ester di far riscaldare dell’altra lana per coprirne le gambe della bambina. Ester andò, fece lei perchè la Veronica, appena successo il caso, era sparita, non si trovava più. Nel corridoio e sulle scale la gente discuteva il fatto, il come, il dove. Quando passò Ester tutti le domandarono: «e così? E così?» Ester fece un gesto sconsolato, passò senza rispondere. Poi le discussioni ricominciarono a mezza voce.

Non si sapeva per quanto tempo la bambina fosse rimasta nell`acqua. Durante la furia del temporale un tale Toni Gall si trovava nelle stalle