Pagina:Piccolo Mondo Antico (Fogazzaro).djvu/465

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in fuga 461

per arrestare don Franco Maironi e pare anche l’avvocato V., perchè sapevano che ci doveva essere e hanno molto domandato di lui. Non hanno trovato nè l’uno nè l’altro benchè le guardie di finanza sieno state di piantone intorno alla casa fin dalla mezzanotte. Adesso la Polizia perquisisce tutte le case di Oria ritenendo che i due sieno scappati per il tetto. Mentre si danno queste informazioni al Prefetto ecco un ragazzo venir di corsa dalla parte di Albogasio Superiore. Lo fermano. «I gendarmi!» dice. «I gendarmi!» È pallido come un cencio lavato e scappa senza saper perchè, non gli si può cavare dove questi gendarmi sieno. Arriva una donna che si spiega meglio. Quattro guardie di finanza e quattro gendarmi sono passati in questo punto dalla piazza di Albogasio Superiore. Pare che don Franco sia stato veduto sulla strada di Castello. Due gendarmi e due guardie hanno preso la strada di Boglia. Il Prefetto rabbrividisce. «Già» dice qualcuno «La strada di Boglia per tagliargli il passo.» Questa è la speranza del Prefetto, che gendarmi e guardie abbiano di mira il solo Franco. Egli è tanto smilzo, tanto alto: nè il finto Puttini, nè la finta Marianna possono dar sospetto di esser lui. Il loro destino è ormai fuori delle sue mani mentre per Franco egli può far molto ancora. Si incammina verso Cressogno, confidando che a Cressogno Franco arriverà sano e salvo se i gendarmi