Pagina:Piceno Annonario ossia Gallia Senonia illustrata Antonio Brandimarte 1825.djvu/124

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me, rilevasi da una Bolla del Papa Adriano I, la quale è riferita nel Tomo primo, degli Annali Camaldolesi sotto l’anno 782: suprascriptorum fundorum Fluvius, qui vocatur Suasanus, et aqua Albella. Nell’anonimo ravennate si trova tal fiume col nome di Suasnon. Metauron, Suasnon, e così lo appella il P. Beretta nella Tavola corografica dell’Italia. L’Amiani nella Storia di Fano1 riporta due Bolle, con cui si confermano le possidenze al Monastero di S. Paterniano di Fano. Nella prima, che è di Adriano IV in data dell’anno 1156 leggesi: et quod habetis in Curte S. Eleutherii in Suasano: nella seconda, che è di Alessandro III spedita nell’anno 1178 dicesi: totam curtem S. Eleutherii, et omnia, quae habetis in Monte Avii, et Suasano. Errarono dunque il Cluverio, Boudrand, Martiniere, Porcheron, che chiamarono questo fiume col nome di Sena. Il Cimarelli2 inclina a credere, che Suasa dopo la confusione di Babele fu edificata dà Giganti; perchè nelle vicinanze di essa furono trovati molti cadaveri di statura gigantesca. Da questi cadaveri io argomento, che i di lei fondatori furono i Siculi. Imperocchè questi secondo il mio sistema, che non piace ai Sig. Peruzzi, e Baluffi, furono di origine Cananea, e greca, come sarò per dire.

Nel palazzo di Castel Leone, che una volta era del Cardinal della Rovere, ed ora posseduto dal Sig. Cardinale Albani, come Abate commendatario di S. Lorenso in campo, leggesi la seguente


SVASA A PELASGIS HIC CONDITA: POSTEA
SENONVM CIVITAS NOBILISSIMA VT
AMPHITHEATRVM MARMOREAE STATVAE
INSCRIPTIONES ET NVMISMATA ADHVC
INTER EXTREMAS EIVS RELIQVIAS REPERTA
TESTANTVR
AB ALARICO FVNDITVS DELETA ET IAM
DIV ETIAM SOLI NOTITIA PENES HISTORI


  1. p. X. e p. XIII.
  2. p. 175.