Pagina:Pio IX - Lettera di Giuseppe Mazzini al clero italiano.djvu/13

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trebbero insignorirsi delle anime loro. Voi siete la luce del mondo; la città posta sulla vetta non può serbarsi nascosta. — Non s’accende la lampa per metterla sotto il moggio; anzi si sovrappone al candelliere, perché splenda a quanti albergano nella casa. — Così risplenda la vostra luce nel cospetto degli uomini; veggano le vostre buone opere e glorifichino il Padre Celeste.... Io son venuto.... perché s’adempia la legge.... e in verità io vi dico che terra e cielo non passeranno prima che ogni sillaba della legge non sia compita1. E ammonisce in sulla fine, quasi ei temesse di non essere inteso: Voi riconoscerete i profeti da’ frutti loro... Ogni albero che non fa buon frutto è tagliato e gittato nel fuoco... Non chiunque mi dice, Signore, Signore, entrerà nel regno de’ cieli, ma chi fa la volontà del Padre mio che è nei cieli.... E chiunque ode queste parole e non le mette ad effetto, sarà fatto simile al pazzo che edifichi la casa sua sull’arena2. E sceso dal monte, Gesù, come a simbolo e compendio del pensiero svolto in tutto il sermone, guarisce un uomo che aveva il corpo ricoperto di lebbra3.

Cercate il regno di Dio, e tutte queste cose (le cose del mondo) vi sarannno sopraggiunte4. In questo testo è compendiata tutta la dottrina evangelica: dominio dello spirito sulla materia; dell’idea sul fatto, della credenza sul governo temporale, della ricerca d’un perfezionamento morale sulla cupidigia dei beni materiali. E questa è pure dottrina nostra. Dio prima: il popolo poi; e il popolo interprete della legge di Dio. I beni materiali, abbiam detto, stromento di buone cose se applicati al vantaggio collettivo, di tristi, se a un fine d’egoismo, hanno a distribuirsi a seconda delle opere e della educazione morale degli uomini.

E a costituire ordinato questo predominio dello spirito

  1. Matteo; V, 14, 15, 16, 17, 18.
  2. Idem. VII, 16-19, 21, 26.
  3. Idem. VIII.
  4. Luca; XII, 31.