Pagina:Poemi (Esiodo).djvu/195

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regno di giove e sua discendenza


Ora, quand’ebbero i Numi beati compiuto il travaglio,
e pel potere fu coi Titani decisa la lotta,
essi decisero allora, ché Terra ne dava consiglio,
che fosse re dei Numi beati e signore d’Olimpo,
885Giove che tutto vede: fra gli altri ei divise gli onori.


atena



E Giove, re dei Numi, dapprima sua sposa fe’ Meti2,
che senno aveva piú degli uomini tutti e dei Numi.
Ma quando stava già per dare la luce ad Atèna
occhiazzurrina, Giove le tese una frode, un inganno,
890e, con accorti discorsi, la trangugiò nel suo ventre,
per i consigli di Gea, di Cielo coperto di stelle:
lo consigliaron cosí, perché non avesse l’onore
del regno un altro, invece di lui, dei beati Celesti:
perché voleva il fato che Mètide desse alla luce
895figli saggissimi: pria la fanciulla dagli occhi azzurrini,
la Tritogènia, pari di senno e di forza a suo padre;
e un figlio poi dovea generare d’immenso vigore,