Pagina:Poemi (Esiodo).djvu/229

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EOE 115

aquila; e poi sembrava, stupore a vederlo, formica:
si confondeva poi fra le belle tribú delle pecchie:
e poi sembrava orrendo, crudele serpente: risorse
aveva d’ogni specie. Ma poi, per consiglio d’Atena
(Ercole) inganno gli tese.


ercole stermina i nelidi (15)


E gli undici animosi di Nèlëo figli trafisse.
Il decimosecondo, Gerenio signor di cavalli,
ospite si trovava allor fra gli equestri Gerèni.


16


Nestore solo salvo restò nell’amena Gerène.


persepoli (17)


E Policasta, vaga cintura, la figlia minore
di Nestore Nelíde, congiunta a Telèmaco, come
volle Afrodite, a lui generava Persèpoli.


chirone educa giasone (19)


Esone generò Giasone, pastore di genti,
che da Chirone fu cresciuto fra i boschi del Pelio.


atalanta (20)


È un frammentino assai mutilato, trovato in un papiro.


                                                  Di tale signore
nacque Atalanta, pie’ veloce: il fulgor delle Grazie
negli occhi a lei fulgeva; ma stringere nozze negava
con quei della tribú.