Pagina:Questioni Pompeiane.djvu/115

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I due Teatri.


È vero, che da’ racconti di Pausania, di Plutarco, di Suida, e dalle parole di Vitruvio risulta, che l’Odeum era un τόπος θεατροειδὴς coperto da un tetto; ma ciò non era poi bastante a dichiarare Odei, tutti i teatri coperti, come si è fatto finora. Per tanto niuno di coloro, che ci descrivono i teatri degli antichi ha saputo trarre ancora frutto da un noto passo di Tertulliano, donde, se mi appongo, può dimostrarsi, che l’usanza di costruire i teatri coperti era diffusa pei municipii e per le colonie, a fine di avere all’inverno, ove commodamente assistere alle rappresentanze. Video et Theatra, nec singula satis esse, nec nuda: nam, ne vel hieme voluptas impudica frigeret, primi Lacaedemonii odium penulam ludis excogitaverunt (Tertul. Apolog. c. VI). Il qual luogo comunque corrotto in parte1, pure

  1. È giocoso il commento di Havercamp all’odium paenulam, ch’egli coll’autorità di un sol codice corregge odium paenulae, imaginando, che Tertulliano «eleganter odium paenulae dicit pro paenula odiosa, et quia gravis materia crassa et pondere, et quia nova romanis moribus (Comment. ad hunc loc.). A toglier di mezzo il ridicolo basta riflettere, che odium in mano ai copisti equivale ad Odium (ᾠδείων) Odiorum, Odeorum Risulta quindi colla ragionevole interpretazione del passo un confronto ben pregevole e decisivo alla voce paenula nel senso di ἔρεψις περικλινὴς, καὶ καταντὴς, εἰκὼν καὶ μίμημα τῆς βασιλικῆς σκηνῆς (Plutarch. in Pericle, Paus. in Att. 20, 34, Siebelis). Non entro qui garante di Tertulliano che attribuisce ai Lacedemoni ciò, che altri agli Ateniesi, la prima costruzione degli Odei, più che altri non faccia di Vitruvio, che dice Temistocle, e non Pericle il pri-