Pagina:Questioni Pompeiane.djvu/51

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genii combattere con le fiaccole, o con altri strumenti (p. 360, n. 51). A parer mio sono ivi figurati due genietti che armati da gladiatori si esercitano alla pugna ruditus, dei quali quello a destra ha la falcetta del trece, quello a sinistra la clava, rudis, e può rappresentare il Mirmillone. É poi cotal pittura spiegata a maraviglia dal paragone di un classico luogo di Suetonio, ove narra che Caligola rudibus1 secum batuentem ferrea sica confodit (Suet. in Cal. 32), ed i Mirmilloni per lo appunto solevano accoppiarsi coi Treci.

Se questi genii fossero Eroti, potrebbero credersi messi a rappresentare i primi tentativi di Amore (de Arte, III):

Sic ubi praelusit, rudibus puer illi relictis
     Spicula de pharetra promit acuta sua.


Da una parete pompeiana copiai un graffito, ove il Trece è vinto e prostrato dall’avversario. Hanno ambedue la lor leggenda sovrapposta; quello a sinistra legge SPICVLVS • NIIR V, quello a destra che è TIRO Trece APTONETVS P la falcetta di questo (v. Tav. LIBR XVI VIII,4) si avvicina d’assai alla forma di quella figurata sul piombo citato più innanzi. Altro graffito assai instruttivo fu pubblicato dall’Avellino (Mem. dell’Acc. Erc.

  1. Sudes li dice Giovenale (Sat. VI, 248), secondo alcuni codici v. Iahn h. l. Quem (palum) cavat adsiduis sudibus. Schol. hoc est ferulis in meditatione pugnandi.