Pagina:Raimondo Montecuccoli, la sua famiglia e i suoi tempi.djvu/40

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La guerra per la successione nel Monferrato avendo fatto adunare l’anno 1613 sui confini del ducato di Modena numerose truppe toscane, che il re di Spagna chiamava al soccorso del duca di Mantova contro quello di Savoia, e alle quali l’Inojosa governator spagnuolo del Milanese e amico a quest’ultimo voleva invece che dal duca di Modena venisse conteso il passo, trasse di nuovo Galeotto a capo delle milizie di sua famiglia. Ciò che in cotal circostanza avvenisse sarà a più acconcio luogo da me raccontato: qui non altro è a dire se non che insistendo il re di Spagna acciò si desse pel Modenese il passo ai toscani, e non volendo d’altra parte il duca trarsi sopra lo sdegno del duca di Savoia, fe’ le mostre di difendere con molte milizie le frontiere, che poi con ordini segreti venivano a quelle genti dischiuse.

Ma se a nulla i dispendii fatti e quella mostra d’armi allora approdarono, valsero nondimeno come apprestamenti alla nuova guerra che stavano contro la casa d’Este meditando i lucchesi, vogliosi sempre di conquistare la Garfagnana. Fu anche allora Galeotto condottiere delle milizie feudali de’ Montecuccoli, che ascesero a settecento uomini, ai quali, secondo lasciò scritto lo Spaccini, altri quattrocento se ne aggiunsero della provincia del Frignano. E combatterono quei militi a fianco delle truppe ducali. Ma neppure di questi fatti terrò qui speciale ricordo: dirò solo che con ferocia fu anche allora combattuto, e che il consueto intervento di Spagna dai lucchesi invocato fece che le armi fratricide posassero.

L’anno 1616 veniva a morte il conte Luigi Montecuccoli da noi poc’anzi nominato, “uomo” dice il cronista Spaccini, “di rare qualità e belle lettere, buon teologo e matematico” che era allora governatore di Brescello. Non avendo la vedova di lui potuto conseguire che un figlio suo in quell’officio gli succedesse, venne a questo chiamato il conte Galeotto, donde forse que’ dissidii fra i due rami della famiglia ai quali stiamo per accennare. Aveva a quel tempo Brescello valide fortificazioni, perché oltre al fronteggiare il Po, trovavasi aver presso le