Pagina:Raimondo Montecuccoli, la sua famiglia e i suoi tempi.djvu/70

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di Raimondo, intorno al quale copiosi ragguagli sarà per somministrarci. Rilevanti servigi egli aveva reso da prima a don Siro ultimo sovrano feudale di Correggio, patria di lui, della qual terra l’investitura lungamente dinegatagli ottenuto gli aveva con titolo di principe. Ma nato don Siro a condurre a ruina la casa sua, de’ consigli del suo ministro non tenendo conto, finì coll’aver confiscato il feudo che venne più tardi al duca di Modena Francesco I conferito. Trovò quest’ultimo già al servigio della casa d’Este il Bolognesi, accoltovi dal duca Alfonso III suo padre, e lo mandò, come or dicevamo, ministro suo alla corte imperiale. In quell’officio, ch’ei tenne 16 anni, di tanta avvedutezza e di cotanta attitudine alla trattazione degli affari diplomatici dette egli prova, che altri principi ancora e la repubblica di Genova di lui confidentemente si valsero, Vittorio Amedeo di Savoia singolarmente e il cardinal Maurizio . Al principe della Mirandola ottenne egli il titolo di duca. Conoscitore di più lingue, ebbe agio a bene addentrarsi nella informazione de’ pubblici negozii, e fu poi caro a tre imperatori, e ascritto da Ferdinando II nel 1633 alla nobiltà imperiale, in attestato, come ebbe esso ad esprimersi, della soddisfazion sua pel modo con che presso di lui rappresentato aveva la corte di Modena e quella ancora di Torino. Gli venne, o allora o più tardi, assegnato l’onorario di 2000 talleri annui, più 500 per aiuto di costa, secondo diceva in una lettera sua il maggiordomo Francesco Montecuccoli; il quale in altra spiega poi esser stata questa una giunta pel caro de’ viveri e per altre cose. Gli si pagava inoltre quanto avesse a spendere nella posta e nella spedizione de’ corrieri.

A Vienna era egli mandato per trattare della cessione di Correggio al duca di Modena, che dietro gli spedì in breve il suo ministro Testi, essendoché tanto s’era acceso nel desiderio