Pagina:Satire di Tito Petronio Arbitro.djvu/152

Da Wikisource.
96 capitolo decimosettimo

gli altri, servo di codesto fingitore di esequie, che pur era il più galantuomo di tutti, sì altamente intonò, che mise a romore tutto il circondario: cosicchè le sentinelle del vicino quartiere pensandosi che la casa di Trimalcione abbruciasse, gittaron giù tosto le porte, e si posero all’usanza loro tumultuando con acqua, e con scuri. Noi approfittandoci di sì bella occasione diemmo volta ad Agamennone, e ce ne fuggimmo di là sì rapidamente, come se fossimo fuggiti dall’incendio.