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22 MARSILIO FICINO

ciamo Amore, intendete desiderio di Bellezza, perchè così appresso di tutti i Filosofi è la definizione di Amore, e la Bellezza è una certa grazia, la quale massimamente e il più delle volte nasce dalla corrispondenzia di più cose: la quale corrispondenzia è di tre ragioni. Il perchè la grazia, che è negli Animi, è per la corrispondenzia di più virtù: quella che è ne’ corpi, nasce per la concordia di più colori e linee. E ancora grazia grandissima ne’ suoni, per la consonanzia di più voci. Adunque di tre ragioni è la bellezza: cioè degli animi, de’ corpi, e delle voci. Quella dello Animo con la Mente sola si conosce: quella de’ corpi con gli occhi: quella delle voci non con altro che con gli orecchi si comprende. Considerato adunque, che la Mente e il vedere e lo udire son quelle cose, con le quali sole noi possiamo fruire essa bellezza, e lo Amore di fruir la bellezza desiderio sia, lo Amor sempre de la mente, occhi e orecchi è contento. Or che gli fa bisogno di odorare, di gustare o di toccare? con ciò sia che questi sensi, non altro che odori, sapori, caldo e freddo, molle e duro o simili cose comprendano. Nessuna di queste cose adunque, da poi che elle sono semplici forme, è la bellezza umana. Massime considerato, che la pulcritudine del corpo umano richiegga concordia di varii membri, e lo Amore riguardi la fruizione della bellezza come suo fine. Questa solo alla Mente e al vedere e allo udire si appartiene. Lo Amore dunque in queste tre cose si termina. E lo Appetito, che gli altri sensi seguita, non Amore ma più tosto libidine o rabbia si chiama.

Oltre a questo se l’Amore in verso l’uomo desidera essa bellezza umana, e la bellezza del corpo umano in una certa corrispondenzia consiste, e la corrispondenzia è certa temperanza, séguita che non altro appetisca Amore se non quelle cose, le quali sono temperate, modeste e onorevoli. Sì che i piaceri del gusto e tatto che sono voluttà, cioè piaceri tanto veementi e furiosi, che la Mente dal proprio stato rimuovono, e lo uomo perturbano, non solo non le desidera lo Amore, anzi l’ha in abominazione: e quelle fugge, come cose che per la