Pagina:Sopra lo amore.djvu/47

Da Wikisource.

sopra lo amore 41

scambiarsi l’Amore dove più cagioni concorrono insieme: e dove elle concorron tutte quivi si veggono surgere gli affetti di Pitia e di Damone, e di Pilade e di Oreste.


Capitolo IX

Che cercano gli amanti


Ma che cercano costoro, quando scambievolmente si amano? Cercano la pulcritudine: perchè l’Amore è desiderio di fruire pulcritudine, cioè Bellezza. La Bellezza è un certo splendore, che l’Animo umano a sè rapisce. La bellezza del corpo non è altro, che splendore nell’ornamento de’ colori e linee: la bellezza dell’animo è fulgore nella consonanza di scienze e costumi: quella luce del corpo non è conosciuta dagli orecchi, naso, gusto o tatto, ma dall’occhio. Se l’occhio la conosce, solo la fruisce: solo adunque l’occhio fruisce la corporale Bellezza. Ed essendo l’Amore desiderio di fruire Bellezza, e questa conoscendosi dagli occhi soli, l’amatore del corpo è solo del vedere contento: sì che la libidine del toccare non è parte di Amore, nè affetto di amante, ma spezie di lascivia e perturbazione di uomo servile. Ancora quella luce dell’Animo, solo con la mente comprendiamo: onde chi ama la Bellezza dell’Animo, solo si contenta di considerazione mentale. Finalmente la Bellezza tra gli amanti per Bellezza si scambia. Il più antico1 con gli occhi fruisce la Bellezza del più giovane: e il più giovane fruisce con la mente fa Bellezza del più antico. E colui che solo di corpo è bello, per questa consuetudine diventa bello dell’Animo: e colui che dell’Animo solo è bello, riempie gli occhi di corporale Bellezza. Questo è cambio maraviglioso all’uno e all’altro, onesto, utile e giocondo: la onestà in amendue è pari: perchè egualmente è onestà lo apparire e lo insegnare. Nel più antico2 è giocondità mag-


  1. Vir.
  2. In seniore.