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che fe’ giubbetto a sè delle sue case. Nel terzo girone Capaneo è aspramente rimbrottato, gli usurieri sono pienamente spregiati. Ma riverenza, pietà, amore mostra il Poeta della rettitudine per quelli che sono tra Capaneo e gli usurieri; sebbene lerci d’un brutto peccato. Dunque nel peccato di Brunetto e delle tre ombre vede predominare l’incontinenza, in quello degli altri l’ingiustizia.

Ma come? Due volte, nell’esporre il peccato dei violenti contro Dio, Virgilio dice “col core„, cioè con l’appetito.1 Egli dice “col core„: dunque, per incontinenza, vuol dire. E dunque l’incontinenza deve in questo peccato predominare e meritargli pietà. Sì; ma questo peccato è pur detto di malizia, di malizia con forza, cioè d’ingiustizia violenta. Dunque l’aggiunta “col core„ non significa un attenuamento d’esso rispetto ai peccati d’incontinenza, la quale men Dio offende che la malizia; sì un attenuamento rispetto al genere a cui appartiene; attenuamento dichiarato ancora con ciò che la forza non è, come la frode, dell’uom proprio male. È ingiustizia, sì, dice Virgilio, ma è col core solo, non con l’intelletto. Or come nel concetto d’ingiustizia è implicita la volontà, Virgilio dice: col core e con la volontà, non con l’intelletto. Non c’è nel Poema sacro cosa più certa. Dunque la violenza offende più Dio che l’incontinenza; ed è più lieve che la frode, perchè solo col core è consumata. Ma perchè dire “col core, col core„ solo di questa violenza contro Dio, che è la più grave delle tre? O chi non vede ch’esso è un ammonimento a non scambiare questo peccato che è

  1. Vedi in «La selva oscura» p. 26. Inf. XI 47, 51.