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l’altro viaggio 325

“ammende„,1 quando potranno salire al monte, in qualche cornice pur si staranno; e il nuovo Dante che ve li trovi, non potrà già dire che non furono rei di malizia, sebbene purghino soltanto l’amor del male!

Ma qui risorge una questione. Vi sono nel purgatorio rei di malizia, che sono in una cornice di amor soverchio del bene. Sono quelli che gridano Soddoma. Nell’inferno quelli che offesero di ciò, sono nel primo cerchietto, terzo girone, della malizia. Come? La ragione esatta è, mi pare, oltre che nel proprio modo di quel cerchietto che è mezzo tra l’incontinenza e la malizia, nel proprio modo di quella parte di girone, in cui2

                            saper d’alcuno è buono;
               degli altri fia laudabile tacerci,
               chè il tempo saria corto a tanto suono;

in cui i peccatori sono aggruppati in masnade che non si debbono confondere tra loro.3 Il rimbombo stesso del fiume della violenza che cade nel giro della frode, e accompagna la vista d’un dei gruppi, ha certo valore simbolico, e significa certo che di quei peccatori alcuni hanno più d’incontinenza, altri più di malizia. Sono anche nell’inferno sodomiti in cui la prima radice del loro peccato è più nell’appetito che nella volontà. C’è anche nel girone del peccato contro natura, un divario tra gru e stornelli; quel divario che nel cerchio della lussuria mi par manifesto tra i vinti d’amore e i rotti a vizio.

  1. Purg. XX 65 segg.
  2. Inf. XV 103. E vedi a pag. 262.
  3. ib. 118.