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362 sotto il velame

porsi direttamente a Dio, è un apostatare a Deo.1 “Apostatare da Dio si dice essere l’inizio della superbia dalla parte dell’aversione: chè da ciò che l’uomo non vuole assoggettarsi a Dio, segue che egli voglia, fuor dell’ordine, la propria eccellenza nelle cose temporali; e così l’apostasia da Dio non è ivi presa come speciale peccato, ma piuttosto come una cotal condizione generale d’ogni peccato, che è l’aversione dal bene immutabile. O si può dire che apostatare da Dio si dice essere l’inizio della superbia, perchè è la prima specie di superbia...„ E Giuda è nella bocca di mezzo di Lucifero, e qualunque sia il suo fallo, è certo il pessimo e il primo. Ma Giuda è reo d’apostasia. Dunque è reo della prima specie di superbia, dunque di superbia peccato speciale, non che di superbia o apostasia peccato generale.

È apostata. Non importerebbe recar testi: ognun lo sa. Tuttavia leggiamo.2 “Che più dovete temere? Un peccato solo, il più grave, quel di Giuda, peccato di apostasia„. Ora Giuda non solo dà nome al più basso loco dell’inferno, ma empie di sè tutta la ghiaccia; la quale in tal modo si dimostra essere di apostati, cioè di superbi. Dante subito nel cominciare la sua via per la gelata si sente dire:3

                                           guarda come passi;
               fa sì che tu non calchi con le piante
               le teste dei fratei miseri lassi!

Qui, nella Caina, Dante non calca alcuna testa; ma

  1. Summa 1a 2ae 84, 2.
  2. D. Bern. in psalm. qui habitat Sermo III.
  3. Inf. XXXII 19 segg.