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370 sotto il velame

purgatorio, che mondano la superbia e l’invidia: come assomigliano! Dice Omberto:1

               ogni uomo ebbi in dispetto tanto avante,
               ch’io ne morii...

Dice Guido del Duca:2

               Fu il sangue mio d’invidia sì scarso
               che se veduto avessi uom farsi lieto,
               visto m’avresti di livore riarso.

E i peccatori della Ghiaccia e di Malebolge? che differenza è tra Giuda e Caifas? In che modo Caino, l’invido, dà il nome a una circuizione di quella ghiaccia, dove, secondo me, è punita la superbia, se non perchè l’invidia è affine alla superbia? Che differenza c’è tra un barattiere, come Frate Gomita, e un traditore di suo signore? E non è consiglio di tradire quello che dà Guido di Montefeltro a Bonifazio? E molt’altro si potrebbe aggiungere. E dovremmo concludere che ci sono due peccati che si chiamano superbia e invidia, che hanno molto di comune tra loro, e due altri, tradimento e frode, che molto tra loro assomigliano. E questa conclusione ci dovrebbe portare a riconoscere che tale proprietà di somiglianza, tale possesso d’elementi comuni, c’è in quelle due coppie di peccati, perchè l’una coppia è, col digradar da reato a macchia, ciò che l’altra.

Tanto più, che la frode e il tradimento sono il sesto e il settimo dei peccati d’inferno, come l’invidia e la superbia sono il sesto e il settimo dei peccati

  1. Purg. XI 64 seg.
  2. Purg. XIV 82 segg.