Pagina:Storia degli antichi popoli italiani - Vol. III.djvu/43

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giustamente presumere vi fosse rappresentalo un soggetto conforme di venazione.

3. Malamente in questo quadro ho credulo ravvisare altra volta Ercole domatore dei leoni Citeroneo e Nemeo ^°: laddove qui pure simbolicamente si vede esposto il preminente potere del genio buono sopra il perverso. Assai trasparente in questa lamina è l’ allegoria del domma: l’ abborrito malo demone, simboleggiato 5 siccome altrove^ da fiere indomite^ sta quivi come incatenato dal suo contrario agatodemone, armato per più ostare di gladio. Il soggetto, benché diversamente ritratto, è lo sfesso edìgialo di sopra num. 5. La varietà dell’artificio e delle figurate forme, così in questOj come in altre rappresentanze del simbolo, proviene non tanto dalla diversa maniera dell’ artista nel concepire uno slesso tema emblematico, e in personificarlo, quanto dalla variala dei tempi, di fogge, e di stile nell’arte: così di fatto qualunque altra immagine concernente al dualismo apparirà più sotto affatto mutata di sembianze e di forme nei monumenti dell’ Etruria latina.

4. Sfinge colcata e alata con lunga e copiosa capellatura di maniera egizia: nel manco lato un leone ugualmente posato e desto. Entrambi custodi e vigilanti guardiani delle cose sacre, si veggono figurali molto spesso nei monumenti sepolcrali. La sfingo,

20 Antichi monumenti per servire all’ Il ali a ec. p. viii. ed. seconda 18?. I.

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