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TAV. XXXVII.

Porgo per mostra in questa tavola alcune fogge e maniere usitate dell’antico vestiario civile.

1. 2. L’immagine può essere di dea: però sì fatta foggia di stretta tunica e di manto in testa si trova spesso nei bronzi più vetusti, quale ordinario vestimento delle femmine di onorevole condizione. Il nura. i esiste nella Galleria di Firenze.

3. Vestimento femiueo d’ inferiore condizione, con capelli rivoltali dietro e intrecciati a coda. — Bacci in Arezzo.

6. 7. Vestimenla di nobili fanciulli d’ambo i sessi.

8. Vestiario degli uomini assai comune, composto di un semplice giubbone serrato a vita fino a mezza coscia. ■ — Bacci in Arezzo.

9. IO. II. Vestiario volgare e servile, composto di una sola fascia stretta in su i fianchi^ ond’ essere più pronti e spediti nel faticare. — Il num, g. io. presso Bacci.

4. 5. Sacerdotessa in atto di fare libazione con una patera: nel rovescio epigrafe etrusca. Statuetta più tosto rozza, che antica. — Presso dell’autore.

12. Subulo o tibiciue etrusco in veste succinta^ con due tibie, e con certa coreggiola che legavasi in giro al capo, e serviva d’imboccatura, acciocché l’ appoggio dei flauti non oflfendesse la bocca. Sono queste probabilmente le tibie dette tumriae, s’ adope