Pagina:Storia degli antichi popoli italiani - Vol. III.djvu/73

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6t quella lai frallura del bronzo che vedosi nclP originale, e fa ripetere a molli esser dessa la medesima lupa, elle fu colpita dal fulmine ai giorni di G. Cesare: lull’allra però era cotesta slatua posta in Campidoglio, dove, secondo che dice Cicerone, il fulmine non toccò la lupa, ma la svelse, e distrusse l’ immagine di Romolo 4o.

2. Chimera, slatua in bronzo alta due palmi romani, lunga quattro. — Nella R. Galleria di Firenze.

Fu trovala in Arezzo nel i534 mancante della coda, la quale è restauro moderno. La statua ò giustamente lodala per la purità dei contorni, per la simmetria, e per la molta espressione del furore corrispondente alle ferite che ha sul tergo, e su la lesta di capra già moribonda 4i. Lo stile nobilitalo di tanto, . come si vede, per forme corrette e grandiose, sente tuttavia non poco della maniera antica; soprattutto nei velli. Trattati nella stessa dura foggia s’osservano nei bronzi perugini tav. xviii. 3., xix. 6, ed anco nelle figuline ordinarie di Chiusi xxvi. 2: da ciò si conosce senza fallo esser quesla una maniera convenzionale tutta propria dell’ arte vetusta.

Nel concello piìi antico la Chimera, parto della fantasia orientale, era un mostro divino del sangue di Tifone e d’Echidna, altro mostro orrendo mezzo donna, mezzo serpente 4^. Composta delle forme del

4o CicER. Catilìn. ni. 8.j de Div. 1. i3.j 11. 20. cf- Dion. xxxvii. 4i Ripeto le parole del Lanzi citate Tom, 11. p. 236. 42 Hesiod. Theogon. 3 19.