Pagina:Storia degli antichi popoli italiani - Vol. III.djvu/84

Da Wikisource.

7’ yariate fiere, mostruose di forme e di sembianze r»: e Ira queste la Chimera stessa, Gorgoni e Scille. — Quanlo poi fosse grande per taluni la divozione alle divinila egizie, lo dimostrano con tutla certezza quelle figurine di Phtah sì nobilmente fregiale di oro con emblemi analoghi, gli scarabei anulari, gli adornamenti muliebri e tanti altri capi di superstizione o propriamente egizj, od imitati a quella foggia. Di tal modo sempre più si conferma come in una certa età gli Etruschi studiassero ad imitare nelle loro tombe .e nel rito sepolcrale le usanze medesime degli Egizj, mescolandovi alT uopo le proprie cerimonie etrusche.

Non essendosi finora osserTato nei monumenti egizj trovati a Vulci alcun nome regio^ non è facile determinarne r epoca ) né lo stile loro ha caratteri tanto decìsi da poterne dare indizio corrispondente. Bensì, al parere del Sig. Roselliui, giudice competente, quei monumenti che sono veramente originali egiziani j debbono ascriversi ad un’epoca anteriore al dominio dei Lagidi.

TAV. XLVII.

I. Castore Y01^V^flM e Polluce ^jIVH^YnIvì amorevolmente abbracciati da un’altra figura virile d’ignoto nome y2fl^Vvi/)4’. Tutti e tre hanno cinto il

5o Multaque praeterea variarum monslra ferarmn. Vincit. vi. 285. Così pure la religione greca poneva negli inferni consimili fier« e mostri. Asisrora. (t B^anis, i43. a8o. 47^, ’Ql’